Didattica a distanza, quali effetti sui giovani?

All’evento «La persona oltre lo schermo» è intervenuto lArcivescovo, il ministro Bianchi e Luciano Floridi

I dati della ricerca Ceis

All’evento dal titolo

Un incontro ha presentato i dati di una ricerca su 1000 ragazzi bolognesi e modenesi a proposito della Didattica a distanza degli effetti sui giovani

Sabato 11 dicembre alle ore 16.30 il Card. Matteo Zuppi è intervenuto, collegato dalla Sala “Santa Clelia” dell’Arcidiocesi, all’incontro online “La persona oltre lo schermo” dedicato all’impatto della didattica a distanza (Dad) sui giovani. L’evento è stato proposto dagli Uffici diocesani per la pastorale scolastica, giovanile e familiare, in collaborazione con quello per le Comunicazioni sociali, per l’Insegnamento della religione cattolica e con il Consultorio familiare bolognese.

E’ intervenuto in video collegamento, insieme all’Arcivescovo, il prof. Luciano Floridi, docente di Etica dell’informazione e filosofia all’Università di Oxford, ed ha mandato il suo video intervento il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Ha moderato l’incontro Alessandro Rondoni, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali di Bologna e della Ceer, e in Sala “Santa Clelia” erano presenti solo alcuni invitati fra cui Daniele Ara, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Giuseppe Panzardi, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Bruno di Palma, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, e Krzysztof Szadejko, dell’Istituto di Scienze religiose e dell’educazione “Toniolo” di Modena. Sono stati presentati i risultati del monitoraggio svolto negli ultimi mesi tramite un questionario online al quale hanno partecipato più di mille studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Bologna.

Scarica il Report della ricerca sull’impatto della Didattica a distanza (Dad)

L’incontro è stato trasmesso in diretta streaming su questo sito e sul canale YouTube di “12Porte”.

«Con l’avvento della pandemia e della Dad – affermano Silvia Cocchi e don Giovanni Mazzanti, rispettivamente incaricato diocesano dell’Ufficio per la pastorale scolastica e direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile – ci siamo domandati come stanno realmente i nostri giovani. Alcuni li abbiamo visti perdersi, altri rafforzarsi. Così è nata l’idea di questa inchiesta: un successo inaspettato per il numero di ragazzi che vi ha aderito, e che ci obbliga ora ad una seria riflessione sui dati raccolti per costruire insieme il domani».

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